La fine del campo largo, almeno a Bari. Giuseppe Conte ha deciso di “spaccare” l’alleanza tra M5S e Pd dopo il caso voto di scambio.
Rottura per le primarie a Bari tra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico. Almeno questa è la sensazione dopo le dichiarazioni rilasciate dal leader pentastellato, Giuseppe Conte. Il caos voto di scambio che ha coinvolto una assessora del Pd, indagata per corruzione elettorale, e che ha portato alll’arresto di dieci persone, ha fatto “spaccare” il campo largo.
Conte rompe il campo largo a Bari
“Non ci sono più le condizioni per svolgere seriamente le primarie, riteniamo che le ragioni che ci hanno spinto a sostenere il candidato Laforgia permangano immutate anzi si rafforzano”. Con queste parole alla stampa a Bari, Conte ha, di fatto, annunciato la spaccatura del campo largo M5S-Pd.
Le motivazioni, come anticipato, sono da attribuire allo scandalo voto di scambio: “Alla prima inchiesta giudiziaria se ne aggiunge oggi una seconda in cui emerge il voto di scambio, l’inquinamento del voto, cosa che noi stiamo denunciando da tempo”, ha aggiunto l’ex Premier.
“Ci confronteremo anche con le altre forze politiche e civiche della coalizione per cercare di affrontare la campagna elettorale per Bari nel segno di un nuovo inizio, di un rafforzamento dei presidi di legalità, di massima trasparenza”.
Il voto di scambio e la posizione del M5S
Conte ha tenuto poi a sottolineare quale sia la posizione del M5S dove “l’obiettivo della legalità, della trasparenza, del contrasto a qualsiasi forma di corruzione e inquinamento del voto, della lotta ai clan e alle mafie, è una premessa indispensabile per poter dare un contributo politico. Se non c’è questa premessa noi non ci siamo”.
Secondo il leader pentastellato il Movimento cercherà di “continuare a lavorare con le altre forze, ma cercando di ottenere e pretendendo le massime garanzie perchè ci siano queste condizioni […]”.